Franca Maria Ferraris
ANIMALI IN TEATRO
Prefazione di Milena Milani; illustrazioni di Michela Savaia
Bastogi Editore, 2011
Nella storia della letteratura, a partire da quella dell’antica Grecia, attraverso quella romana e avanti avanti, in ogni epoca fino ai nostri giorni, molteplici sono i casi in cui gli animali sono diventati protagonisti di racconti, favole, interi romanzi, trattati, cartoni animati…
Ritengo che ciò sia sostanzialmente un metodo letterario utilizzato dagli autori per avere più libertà, più manovrabilità nel raccontare le cose degli uomini, attribuendo situazioni, pensieri e atteggiamenti agli animali.
Facendo questo, tra l’altro, si può utilizzare lo stereotipo che ogni figura animale rappresenta nell’accezione comune senza dover preventivamente spiegarlo.
Così la pecorella sarà stereotipo di mansuetudine e sottomissione, la volpe di astuzia, il leone di ferocia e forza, la gazzella di velocità ecc….
La scelta dell’animale protagonista mette quindi subito il lettore nell’ordine di idee di ciò che seguirà; lo scrittore può quindi prescindere dal descrivere e introdurre la personalità del suo racconto.
Altre volte, al contrario di quanto prima detto, si potranno avere volpi sciocche, pecorelle intriganti, leoni sornioni, gazzelle apatiche… ma in questo caso la tecnica sarà usata per dimostrare che paradossalmente non sempre gli stereotipi sono confermati nella realtà e quindi conviene essere prudenti e guardinghi nel farsi le proprie convinzioni.
Recentemente, mi è stata proposta la lettura di un libricino di poesie intitolato “Animali in teatro” scritto da Franca Maria Ferraris con prefazione di Milena Milani e illustrazioni di Michela Savaia:
42 poesie e 11 illustrazioni piene di colori.
Ogni poesia ha come protagonista un animale che da attore presenta se stesso o un suo vissuto su un immaginario palco del quale si è aperto il sipario.
La carrellata di personaggi e situazioni è davvero ampia: nei racconti in versi siamo immediatamente portati a riconoscerci o a riconoscere situazioni, fatti, persone della realtà di ogni giorno. Siamo portati a riflettere come se guardassimo in uno specchio la realtà di ciascuno e di ciò che ci circonda, cogliendone i contorni in maniera più nitida e definita perché, pur riconoscendo il parallelo tra storia e realtà, non siamo coinvolti direttamente ma riusciamo a valutare più oggettivamente perché, in fondo, è altro da noi stessi.
Dopo aver letto alcune poesie, una dietro l’altra, velocemente, spinta dalla curiosità, mi sono fermata perché ho capito che è un libricino che bisogna prendere “a piccole dosi”, un po’ per volta, lasciando tempo da una lettura all’altra per riflettere sui messaggi lanciati da ogni animale attore.
Arianna Craviotto
V B, Liceo Artistico A. Martini, Savona, anno scolastico 2011-2012
         
FRANCA MARIA FERRARIS, CRISTINA SOSIO
Aquilius e la Stirpe del Drago
DE FERRARI EDITORE, aprile 2011
“Aquilius e la Stirpe del Drago” è il titolo di un libro che unisce la magia e il mistero del passato alla modernità del presente. Scritto da Franca Maria Ferraris e illustrato da Cristina Sosio, il testo è adatto sia per i più grandi che per i più piccoli perché, per mezzo della fantasia, fa viaggiare in epoche straordinarie popolate da pirati, cavalieri medievali e draghi o in luoghi remoti come castelli, grotte e villaggi di elfi e fate. La magica storia è ambientata a Quiliano, in provincia di Savona, il nome del paese è stato trasformato in Aquilis in onore del cavaliere Aquilius, possessore di terre realmente esistito in quel luogo. Nella storia, raccontata con minuzia di particolari e trasporto dall’autrice, vi sono molti personaggi simpatici che accompagneranno il lettore in favolose avventure. Ad esempio, i fratelli Octavia e Maximus Dragobello De Aquilibus, i loro quattro Gatti Sapienti Amìr, Bedàl, Ganùt e Zadòr, il fantasma di Aquilius, il Drago Mago soprannominato Draghetto, ma anche elfi, fate, streghe e forze malvagie quali il malefico mago Norum e le sue forze Occhiute.
Ad accompagnare le parole della scrittrice vi sono, all’interno del libro, i bellissimi disegni di Cristina Sosio, colorati per mezzo di un programma particolare di grafica realizzata a computer. L’illustratrice ha dato vita alla storia disegnando sia i personaggi, molto espressivi e simpatici, che i  luoghi magici e misteriosi descritti nel libro. Ma, per capire meglio di cosa tratti il testo ci vengono in aiuto le parole dell’autrice stessa che scrive: “Questa è la storia di una stirpe, la Stirpe dei Dragobello De Aquilibus. Tenetelo ben a mente ragazzi! Ma soprattutto tenete a mente che ogni essere di questa terra, umano, animale, vegetale, fa parte di una stirpe, perché in questo mondo ognuno ha una sua storia precisa, inequivocabile ed inconfondibile con la quale il suo sangue (o la sua linfa) attraversano i secoli e i millenni.” Con queste frasi la scrittrice vuole stimolare i lettori a prendere coscienza delle proprie radici, a dar valore alla storia della propria famiglia, a conoscere l’ambiente di origine in modo tale da poter comprendere il presente con l’aiuto del proprio passato.

Arianna Craviotto
VB, Liceo Artistico A. Martini, Savona, anno scolastico 2011-2012